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Le anche e le nostre emozioni
I fianchi non mentono: rispecchiano emozioni trattenute legate ad esperienze del passato.
Pensate a quello che fate quando vi sentite minacciati o provate un trauma improvviso: la nostra risposta alla minaccia fisica è di portare le nostre ginocchia al petto e piegarci in una posa fetale per proteggerci. Se ascoltiamo notizie devastanti che ci portano alle lacrime, la risposta è di ritirarsi in posizione fetale per piangere e proteggerci. L'azione di tirare le ginocchia dentro, non importa quanto sia evidente, inizia dai fianchi. I muscoli sono strettamente contratti ma mai completamente rilassati.
Questa chiusura costante delle anche, non solo genera una tensione muscolare, ma provoca anche una tensione emotiva. È la stessa azione di stringere il pugno di una mano quando siete arrabbiati o serrare le mascelle quando siete stressati. Che si tratti di un evento traumatico, o di più piccoli eventi, i sentimenti di paura, ansia e tristezza vengono immagazzinati sui fianchi fino a quando non li portiamo in superficie e ne permettiamo il rilascio. Più a lungo si sopprime l'emozione, più tensione avremo. Allungando i muscoli delle anche si provocherà un rilascio e si lascerà scappare l'emozione.
Oltre alla Posizione Facile (Sukasana) e quella del Loto (Padmasana), sono consigliate per l’apertura delle anche: la Posizione della Farfalla (Baddha Konasana), la posizione parziale della Tartaruga (Sapurna Kurmasana), la Posizione seduta del Fiore Chiuso (Ardha Kusumasana), Posizione seduta del Fiore Aperto (Kusumasana), la posizione dell’Arciere (Arjunasana), Shvanasana (il Triangolo o Cane a testa in giù).
Parampreet Kaur
Angela Sebastianelli
Lezioni di Kundalini Yoga
e di Yoga in gravidanza
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