La pratica del pranayama contribuisce a purificare le nadi, organi tubolari del corpo sottile attraverso i quali fluisce l'energia. Nel corpo vi sono parecchie migliaia di nadi e quasi tutte partono dalle aree del cuore e dell'ombelico.
Il pranayama mantiene le nadi in salute e ne impedisce la degenerazione. Questo a sua volta apporta cambiamenti nella mentalità del sadhaka. La ragione è che nel pranayama la respirazione parte dalla base del diaframma, sui due lati del corpo, presso il cinto pelvico. Il diaframma toracico e i muscoli respiratori accessori del collo sono rilassati.
Questo contribuisce al rilassamento dei muscoli facciali. Quando i muscoli facciali si rilassano, allentano la tensione degli organi della percezione, cioè occhi, orecchi, naso , lingua e pelle, riducendo così la tensione nel cervello. Quando tale tensione diminuisce , il sadhaka raggiunge la concentrazione, l'equanimità e la serenità.
(B.K.S. Iyengar- teoria e pratica del pranayama)
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Parampreet Kaur
Angela Sebastianelli
e di Yoga in gravidanza