I SEI RAGAZZI CIECHI E L’ELEFANTE (PARAMHANSA YOGANANDA)
Un giorno, un conducente di elefanti ordinò ai suoi sei figli, tutti ciechi, di fare il bagno all’elefante di famiglia.
I sei ragazzi furono lusingati dall’opportunità che il padre aveva amorevolmente offerto loro e prestarono grande attenzione mentre lavavano l’elefante.
A ognuno venne assegnata una certa parte del corpo dell’animale ed essi esultavano di gioia, convinti di sapere che aspetto avesse.
Dopo un’ora, quando il lavaggio dell’elefante fu terminato, i ragazzi esclamarono contemporaneamente: «Io so com’è fatto l’elefante!».
Il primo figlio chiese al secondo: «Allora, com’è fatto?».
Il secondo figlio, che aveva lavato i fianchi dell’elefante, esclamò: «L’elefante è come un muro grandissimo!».
Il primo figlio, che aveva lavato la proboscide, disse con disprezzo: «Che stupidaggine! L’elefante è fatto come una canna di bambù».
Il terzo figlio, che aveva lavato le orecchie, sentendo il bisticcio dei suoi due fratelli, rise ed esclamò: «Siete due sciocchi e non sapete un bel niente! L’elefante è fatto come due foglie di banano».
Il quarto figlio, che aveva lavato le zampe, udendo i suoi fratelli fare dei commenti che gli sembravano assurdi, disse a gran voce: «Vi sbagliate tutti. È ridicolo che discutiate su qualcosa di cui non sapete nulla. L’elefante è semplicemente una grande tettoia carnosa, appoggiata su quattro pilastri di carne».
Il quinto figlio, che aveva lavato le zanne, torcendosi dalle risate esclamò: «Poveri stupidi, ascoltate me: io dichiaro per esperienza certa che l’elefante non è altro che un paio di ossa».
Il sesto figlio, che aveva lavato la coda, scoppiò in una risata isterica ed esclamò: «Dovete essere tutti impazziti o sotto l’effetto di un’allucinazione! L’elefante è solo una fune che penzola dal cielo».
Siccome il sesto figlio era il più piccolo e non arrivava all’attaccatura della coda dell’elefante, pensò che l’animale fosse una fune celeste, piuttosto animata, che gli dèi facevano penzolare sulla Terra.
Il padre, che era rimasto lì vicino a cuocere il riso per l’elefante, ascoltò con grande divertimento quella conversazione sull’aspetto dell’animale e si precipitò dai ragazzi non appena la loro discussione si trasformò in una vera e propria battaglia.
Con quanta voce aveva in corpo, egli gridò: «Branco di sciocchi marmocchi! Smettetela di litigare e sappiate che avete tutti ragione e tutti torto!».
I sei figli esclamarono all’unisono: «Com’è possibile?».
E il padre rispose: «Io ho visto tutto l’elefante e so che avete tutti ragione, perché ognuno di voi ha descritto una parte dell’animale; ma avete tutti torto, perché l’elefante intero non è un paio di zanne, né quattro zampe, né una proboscide, né un grande muro di carne, né una coda, bensì tutte queste cose insieme. La coda, o la proboscide, separate dall’elefante, non possono essere chiamate elefante!».
(tratto da "Piccole, grandi storie del Maestro", Paramhansa Yogananda)
Parampreet Kaur
Angela Sebastianelli
Lezioni di Kundalini Yoga
e di Yoga in gravidanza
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