Ujjayi Pranayama è una tecnica di respirazione che aiuta a beneficiare di più prana possibile.
Calma il sistema nervoso, porta il fisico a un profondo rilassamento, elimina l'insonnia, rallenta il ritmo cardiaco e cura l'ipertensione.
E' anche chiamato il "respiro del vittorioso" (Ujjayi significa vittoria) perchè quando si pratica questa particolare respirazione i polmoni si espandono e così pure il torace , proprio come quello di un guerriero vittorioso.
Ujjayi pranayama produce un effetto riscaldante che aumenta la temperatura corporea, rallenta il battito cardiaco e perciò porta un evidente beneficio al sistema circolatorio.
LA TECNICA: Seduti in posizione facile, o mezzo loto, le braccia sono tese, il dorso delle mani appoggia contro le ginocchia,
le dita vengono portate in jnana mudra. contrarre i muscoli alla base del collo, vicino all'inserzione delle clavicole, in modo da ostruire parzialmente la glottide - il segmento mediano della laringe che comunica con la regione posteriore del cavo della bocca.
La frizione dell'aria sulle pareti della laringe provoca un suono caratteristico, sordo e continuo, simile al flusso e al riflusso delle onde del mare sulla battigia; il suono deve risultare dolce e regolare, evitare dunque sforzi eccessivi e mantenere il corpo rilassato.
Conservare il controllo della cintura addominale per tutta la durata del prânâyâma; la contrazione dei muscoli addominali non permette al ventre di espandersi, pertanto l'inspirazione sarà principalmente toracica e subclavicolare. Tanto l'inspirazione quanto l'espirazione avvengono attraverso le narici, che rimangono rilassate e passive.
Inspirare lentamente contraendo i muscoli del collo per ostruire la glottide; quando il diaframma incontra la crescente resistenza offerta dalla cintura addominale verranno sollevate e dilatate al massimo prima le costole e infine la parte alta del torace. Al termine dell'inspirazione il torace risulta completamente espanso e non deve risultare possibile l'introduzione di un seppur minimo volume aggiuntivo di aria.
Dopo uno o due secondi di ritenzione con la glottide completamente bloccata iniziare gentilmente l'espirazione dapprima contraendo i muscoli dell'addome poi quelli del torace abbassando le costole e le clavicole, badando tuttavia a non incurvare la colonna vertebrale.
L'espirazione deve essere completa e avere una durata almeno doppia rispetto all'inspirazione; anche per tutta la durata dell'espirazione la glottide rimane parzialmente ostruita ed il suono prodotto risulta regolare e piacevole da ascoltare.
Dopo uno o due secondi di ritenzione a polmoni vuoti inspirare nuovamente e ripetere il prânâyâma. (fonte: Yoga.it)
Parampreet Kaur
Angela Sebastianelli
Lezioni di Kundalini Yoga
e di Yoga in gravidanza
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